“Si dice che un tempo i peccati vivessero tutti in unico peccatore, e che diventati adulti e consapevoli, chiesero libertà, e che la ottennero. Si dice anche che un giorno i peccati si guardarono allo specchio e ognuno di loro rivide il posto da cui proveniva. Si dice anche che ogni sera si ritrovino al Ganeden, per rievocare il tempo in cui tutti erano un unico essere. Ganden è una storia corale. Ogni capitolo non può vivere senza l’altro. L’opera è suddivisa in tre volumi. Nel volume uno abbiamo Samuele Hui, una giovane promessa della Stand up Comedy. La sua carriera, prima di portarlo nei palchi più illustri del mondo, inizia dal Ganeden. Dopo mesi di tournée il grande ritorno nel locale che l’ha visto crescere in tutti i sensi. C’è il pubblico delle grandi occasioni e lui è sicuro che anche questa volta, come sempre, verrà giù il locale, ma tra il pubblico, mentre tutti si sbudellano dalle risate, vi è un misterioso personaggio che sembra non essere divertito per niente. Anzi. Incontriamo poi Giuseppe Lascala, un illustre Ingegnere che, dopo giorni di isolamento forzato, decide finalmente di uscire dalle tenebre e fare una passeggiata riflessiva per la città. Sull’orlo di una svolta decisiva dovrà scegliere tra le sue calde lenzuola e il freddo mondo. L’ultimo protagonista è Elia Pantagruele. Campione di tennis che vive l’arrivo della fama, con i suoi piaceri, e l’abbandono della fama, con la depressione e il vuoto. Quando si rende conto che la celebrità lo ha reso cibo per spettatori, fans, followers e quant’altro, prende una decisione estrema. Diventare cibo indigesto.”
“[…]Dai, altrimenti non saresti qui, in questo casino di città, con il suo traffico anche alle tre di notte, i super attici al cinquantaduesimo piano e i barboni giù all’ingresso a chiedere qualche spicciolo! Proprio qui, dove c’è Ganeden! Ehi, che è quella faccia? Cos… cos’è Ganeden? Non hai mai sentito parlare di Ganeden? Pensavo che fossi un tipo sveglio ma forse ho parlato troppo presto, e che cazzo! Te lo dico io cos’è Ganeden! Ganeden è il fottuto centro del mondo! Chi viene qui, in questo cesso rivestito di brillanti, viene solo per un motivo, e quel motivo è Ganeden. Amico, io so solo che una volta che metti piede in quel posto la tua vita non sarà più la stessa. E questo dovrebbe bastarti, perché se mi chiedi altro io non so cosa risponderti. Ganeden ti cambia la prospettiva, e te la rimpiazza con altre venti alle quali non avresti mai pensato. Non so come sia possibile, ma entrare in quel posto è come attraversare la fottuta tana del fottuto bianconi
glio… ti ritrovi in un altro mondo, al contrario, eppure familiare, che dopo un attimo di spaesamento riconosci subito. E lo senti tuo, amico. Lì ti senti davvero a casa, più a casa di casa tua, e lo so che ti sembra assurdo quello che ti sto dicendo ma, cazzo, non ti racconto balle! Quel posto è la Torre di Babele che tutti noi stavamo aspettando da tempo: accoglie chiunque, e annienta chiunque. Più metto piede in quel posto, appoggio il mio culo sugli sgabelli del bancone provandoci con qualche tipa, bevo i suoi drink, vomito nel suo cesso, notte dopo notte, giorno dopo giorno, mi accorgo che Ganeden è come se fosse stato sempre lì. Come se attendesse, in silenzio, la processione di quest’orda di mentecatti e piccoli uomini che vanno elemosinando frammenti di nulla.[…]”
Dalla Prefazione del Volume. Carlo Cantisani.
Clicca l’immagine per ordinare una copia! In Anteprima su LoSpazioBianco le prime otto tavole!